Bensì è un bisogno costante dell’altro per sentirsi completi, è paura di essere soli, è rinunciare a i propri desideri per non perdere chi si ama.
Spesso nasce da ferite emotive profonde e porta a relazioni sbilanciate, fatte di ansia, gelosia e senso di colpa. Riconoscerla è il primo passo per uscirne.
Ecco alcuni campanelli d’allarme:
1. Hai bisogno costante di rassicurazioni?
Non solo nei momenti di crisi, ma anche quando va tutto bene… ti capita di avere bisogno che l’altra persona ti dica che ti ama, che ci tiene, che non ti lascerà? Questo bisogno continuo di conferma non è sempre amore — spesso è insicurezza emotiva mascherata.
2. Ti annulli o ti adatti eccessivamente?
Modifichi la tua opinione, le tue abitudini o addirittura le tue emozioni per non creare problemi all’altro? Rinunci ad attività o relazioni che ti fanno stare bene, pur di non dare fastidio?
Spesso chi vive la dipendenza emotiva è bravissimo a “non farsi sentire” — a diventare invisibile pur di non perdere l’altro.
3. Senti ansia o vuoto se l’altro è lontano?
Non parliamo solo di distanza fisica. Anche un silenzio di qualche ora o una risposta diversa dal solito possono scatenare ansia, malessere, pensieri ossessivi.
Il vuoto emotivo che senti non è causato dall’assenza dell’altro, ma dalla mancanza di una tua stabilità interna.
4. Oscilli tra euforia e tristezza a seconda del comportamento dell’altro?
Una chiamata ti riempie di gioia. Un messaggio mancato ti butta giù. È come se il tuo stato emotivo dipendesse completamente dall’altro. Questa è una dinamica molto comune nella dipendenza affettiva.
5. Ti senti spesso in colpa?
Quando esprimi un bisogno, una richiesta, una critica… poi ti senti “troppo”? Come se avessi disturbato, sbagliato, esagerato?
Questo senso di colpa continuo può derivare da un copione interiorizzato:
“Se voglio essere amato, non devo mai creare problemi.”
Se ti riconosci in più di uno di questi punti, è probabile che ci sia una dipendenza affettiva su cui lavorare.